L’Oasi Fontane Bianche si trova in Via Fontigo a Falzè di Piave, frazione di Sernaglia della Battaglia (Treviso). Abbiamo scoperto questo luogo, come spesso facciamo, guadando Google Maps: cercavamo un luogo fresco e non troppo distante da casa, per fare una bella passeggiata con la nostra bimba di 2 anni.
Il percorso è molto semplice e pianeggiante tanto che anche lei ha percorso buona parte del sentiero con i suoi piedini, inoltre è per il 90% all’ombra e ci si può facilmente bagnare i piedi nelle acque tanto limpide quanto gelide del torrente per un ristoro assicurato (anche in una giornata di fine Agosto).
Come arrivare all’Oasi delle Fontane Bianche?
Per raggiungere il comodo parcheggio potete impostare le coordinate geografiche:
45°51’24.7″N 12°08’33.2″E
Seguendo le indicazioni del navigatore imboccherete una stradina che si addentra nel verde tra i campi e le fronde degli alberi. Dopo circa 300 metri sulla vostra sinistra comparirà una vecchia abitazione, in parte recentemente ristrutturata. Si tratta del “Mulin Vecio” (vecchio mulino), che risale al ‘500, patrimonio storico e culturale di tutta la comunità sernagliese, oggi utilizzato come punto informazioni e punto didattico per le scolaresche.
Proseguendo poco più avanti, troverete il parcheggio e subito accanto l’inizio del sentiero.
Mappa e percorso naturalistico “Fontane Bianche”
Al momento della nostra visita (Agosto 2021), proprio all’inizio del percorso erano in corso dei lavori di ripristino della passerella in legno, pertanto abbiamo dovuto fare una piccola deviazione dirigendoci dal parcheggio verso destra invece che a sinistra, attraversando un piccolo prato e costeggiando il torrente sulla riva opposta a quella del percorso tradizionale per poi riprendere il percorso originale oltrepassando il torrente più a Sud (sulla mappa da A a B in rosso) .
Questo tratto è comunque molto suggestivo poiché si è a molto vicini al corso del torrente, anche se più sconnesso ed è sconsigliato quindi per chi ha passeggini a seguito.
Se invece avete la fortuna di capitare quando saranno terminati i lavori di ripristino della passerella in legno (percorso in giallo), a mio avviso, il percorso è percorribile, senza troppe difficoltà anche da passeggini (con ruote grandi) o biciclette.
Prima di arrivare al “El Bojon” (Punto 1) è possibile far una breve deviazione sulla destra sulle orme del sentiero letterario: un’iniziativa dell’Istituto “Marco Casagrande” e di Legambiente che accompagnerà la vostra passeggiata con brevi poesie di autori illustri, ma anche di promettenti studenti.
Il percorso ad anello vi riporterà poi sul percorso principale. Qui troverete una bella area pic nic e proprio accanto “El Bojon” (Punto 1). Il suo nome deriva dal veneto “bojer” ossia bollire, qui infatti è possibile notare numero bolle d’aria che vanno dal fondo verso la superficie: si tratta del fenomeno delle risorgive.
L’acqua sgorga ad una temperatura di 12-13° costante tutto l’anno ed è particolarmente limpida, a differenza delle periodica torbidità delle acque fluviali, motivo per cui il luogo è stato denominato Oasi delle “Fontane Bianche” per evidenziare le acque chiare e cristalline.
"Xe i sasi bianchi dea Piave che riflete chel bianco color magico el motivo dal quale gha ciapà el nome e Fontane Bianche. Ma sta aqua beissima a xe mejo de na medisina contro e fregne che acumuemo da sto modo de vivare no de serto del tuto naturale. E par capire sta magia basta soeo vardarla sta aqua. La xe aqua de risorgiva che gha na vitaità fora del normale."
Tradotto dal Veneto all’Italiano:
"Basta buttare un attimo lo sguardo su quell'acqua copiosa che sgorga da numerose risorgive per capire istantaneamente il motivo del suggestivo nome Fontane Bianche (White Springs). La magia sono i sassi bianchissimi del Piave. Ma la purezza dell'acqua ha una vitalità che guarisce le tossine della nostra stanca modernità per donarci attimi di emozione."
Lungo l’oasi ci sono pannelli informativi sui luoghi, sulla flora e sulla fauna ed infine sugli eventi bellici della I Guerra Mondiale, visto che siamo proprio in quello che era il Fronte Austroungarico sul Piave nel 1917-1918.
Proseguendo lungo il percorso incrociamo un albero dal tronco sinuoso che sembra invitarci a salire. Con le dovute accortezze ci appoggiamo per una bellissima foto. Incontriamo poi tre deviazioni: per la Riva degli Aironi (2), l’Aula nel Bosco (3) e il Birdwatching (4), ma decidiamo di mantenerci sul sentiero principale per non stancare troppo la bimba.
Giungiamo così alla Radura dell’Olivello (5) dove giovani esemplari di Olivello popolano un piccolo angolo di bosco e successivamente alla Vasca dei Beccaccini (6), uccelli trampolieri che sondano il fango con il loro lungo becco per trovare cibo tra le limpide acque.
Proseguiamo verso lo Stagno delle Nepe (7), dedicato ad un curioso insetto dalle sembianze di uno scorpione acquatico.
Arriviamo quindi ad un bivio, perseguiamo verso il El Vascon (8), uno dei rami d’acqua che ha maggior profondità e il Bosco Golenale (9) dove ci concediamo una pausa nell’area pic nic, ripromettendoci poi di ripercorrere quei pochi metri all’indietro per prendere la via verso Punta delle Volpere (10), il punto che più di tutti c’è rimasto nel cuore.
Punta delle Volpere
La Punta delle Volpere deve il proprio nome alla presenza di volpi che qui amano ristorarsi. Come dargli torto… è un piccolo angolo di paradiso tra i due rami del torrente che si uniscono. Davvero suggestiva è la presenza di un albero che probabilmente a causa di qualche forte temporale o piena si è disteso sul letto del torrente.
Qui è possibile sedersi e rilassarsi su delle panchine ascoltando il rilassante suono del fluire dell’acqua e il canto degli uccelli.
Rigenerati, lasciamo a malincuore quel luogo, seguendo il corso del torrente.
Poco prima dell’uscita ufficiale interrotta (noi abbiamo dovuto proseguire fino al punto B per poi ritornare al parcheggio A, a causa dei lavori di ripristino della passerella) è possibile giocare in un minuscolo labirinto 18 X 18 m (molto giovane e con piante non molto rigogliose a dir il vero). Nonostante ciò, la nostra bimba si è divertita molto e apprezziamo la buona volontà di chi ha voluto regalarci questo momento di gioia confidando che in futuro le piante cresceranno rigogliose migliorando l’esperienza dei futuri visitatori.
Come organizzare la visita?
Il percorso è di circa 4 km (deviazioni escluse) e si visita tranquillamente in 2/3 ore a piedi.
E’ adatto a tutti, sebbene la deviazione temporanea lo renda difficoltoso nel primo tratto per bici (esperti di mountain bike esclusi) e passeggini. Una volta ripristinato il ponte si potrà percorrere senza problemi.
Consiglio di portare il pranzo a sacco per un bel pic nic. Non ci sono infatti bar o punti ristoro.
Dito ufficiale: Fontane Bianche – Legambiente Sernaglia
Quando visitare l’Oasi Fontane Bianche?
Consiglio la primavera per le rigogliose fioriture, l’estate per un pic nic al riparo dalla calura estiva e l’autunno per i colori delle foglie.
Quanto costa l’ingresso all’Oasi Fontane Bianche?
L’ingresso e il parcheggio sono gratuiti.
Cosa vedere vicino?
La zona è ricca di luoghi storici e naturalistici molto interessanti. Noi abbiamo proseguito la nostra visita verso l’Abbazia di Sant’Eustachio a Nervesa della Battaglia, a 10 minuti di auto. Ma questa è un’altra storia… e te la racconterò nel prossimo articolo.